Atti degli apostoli

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[...]   Ma Dio lo risuscitò da morte il terzo giorno; e fu visto per molti giorni da coloro,   [...]

Atti degli apostoli: capitolo 13, versetto 30

Capitolo 17, versetto 20 - Capitolo 19, versetto 21

20 Per certo, tu ci rechi agli orecchi delle cose strane; vorremmo dunque sapere di che si tratta».
21 Ora, gli Ateniesi tutti e gli ospiti forestieri non badavano ad altro che a dire o ascoltare qualche cosa di nuovo.
Il discorso all'Areopago.
22 E Paolo, ritto in piedi in mezzo all'Areopago, disse: «Ateniesi, io veggo voi in tutto e per tutto singolarmente religiosi.
23 Tanto è vero, che passando e vedendo i vostri simulacri, ho trovato perfino un altare con questa iscrizione: "Al Dio ignoto". Or quello che voi onorate senza conoscerlo, quello io annunzio a voi.
24 Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che vi si trova, Signore com'è del cielo e della terra, non abita in templi fatti dalla mano dell'uomo;
25 e non può esser servito da mani d'uomini, quasi avesse bisogno di qualche cosa, dando egli a tutti la vita e il respiro e ogni cosa.
26 Egli fece che l'umana progenie, nata da un solo, si spandesse su tutta la faccia della terra; e ha determinato il tempo e i confini della loro dimora,
27 affinché cerchino Dio e si sforzino di trovarlo pur andando a tastoni. E non è già ch'egli sia lontano da ciascun di noi,
28 poiché in lui abbiam la vita, il movimento e l'essere, come anche alcuni de' vostri poeti hanno detto: - Noi siamo progenie di lui. -
29 Essendo dunque noi progenie di Dio, non dobbiamo credere che all'oro, o all'argento, o alla pietra scolpita ad arte e con ingegno umano sia simile la Divinità;
30 E Dio, non tollerando più i tempi di siffatta ignoranza, fa oggi annunziare agli uomini tutti e da per tutto che facciano penitenza,
31 avendo egli stabilito il giorno, in cui giudicherà il mondo nella equità per mezzo di un uomo da lui prescelto, facendone a tutti fede con risuscitarlo da' morti».
32 Sentita però la risurrezione de' morti, alcuni se ne fecero beffe; altri dissero: «Di questo t'udiremo un'altra volta».
33 Così Paolo uscì di mezzo a loro.
34 Alcuni però s'unirono a lui, e credettero; tra questi, Dionigi l'Areopagita, una donna, per nome Damaride, e altri con loro.
Capitolo 18
A Roma: Claudio. 2º viaggio di Paolo. 49 - 52 d.C. Inizio 3º viaggio, 53 d.C.
Paolo a Corinto.
1 - Dopo queste cose, Paolo, partitosi da Atene, venne a Corinto.
2 E avendo trovato un certo giudeo, di nome Aquila, oriundo del Ponto, venuto di fresco dall'Italia insieme con Priscilla sua moglie (perché Claudio aveva ordinato che tutti i giudei se n'andasssero da Roma), s'accostò a loro;
3 e siccome era dello stesso mestiere, andò a stare e a lavorare con loro: facevano il mestiere di fabbricanti di tende.
4 Ogni sabato poi ragionava nella sinagoga, interponendo il nome del Signore Gesù, e persuadeva Giudei e Greci.
5 Ma, venuti che furono Sila e Timoteo dalla Macedonia, Paolo si diè tutto alla predicazione, testimoniando a' Giudei che Gesù era il Cristo.
6 Siccome però questi gli facevan contrasto e bestemmiavano, egli, scotendosi le vesti, disse loro: «Il sangue vostro ricada sul vostro capo; io non ne ho colpa; d'ora in poi me n'andrò a' Gentili».
7 E, partitosi di là, entrò in casa d'uno chiamato Tito Giusto, adoratore di Dio; la casa di lui era presso alla sinagoga.
8 Or Crispo, il capo della sinagoga, credette nel Signore con tutta la sua famiglia, e molti de' Corinti, udendo credevano, ed eran battezzati.
9 E il Signore, di notte in visione, disse a Paolo: «Non temere, ma parla e non tacere;
10 perché io son teco, e nessuno giungerà a farti del male: io ho un gran popolo in questa città».
11 Così Paolo si fermò a Corinto un anno e sei mesi, insegnando a tutti la parola di Dio.
12 Essendo poi Gallione proconsole dell'Acaia, i Giudei tutti d'accordo insorsero contro Paolo, e lo menarono al tribunale,
13 dicendo: «Costui persuade la gente a rendere a Dio un culto contrario alla legge».
14 E come Paolo era lì pronto a parlare, Gallione disse a' Giudei: «Se si trattasse di qualche delitto, di qualche grave misfatto, io, o Giudei, vi darei ascolto come ragion vuole;
15 ma, poiché si tratta di questioni di parole e di nomi, e appartengono alla vostra legge, pensateci voi: io non voglio farmi giudice di queste cose».
16 E li mandò via dal tribunale.
17 Tutti allora presero Sostene, capo della sinagoga, e lo percossero dinanzi al tribunale; e Gallione non se ne curava affatto.
A Efeso e a Gerusalemme.
18 Paolo rimase là molti giorni ancora, e dopo, preso commiato da' fratelli, s'imbarcò per la Siria, con Priscilla ed Aquila, fattosi tagliare i capelli a Cenerea, perché aveva un voto.
19 Giunti che furono a Efeso, si separò da' compagni. Egli poi, entrato nella sinagoga, discuteva coi Giudei:
20 e siccome questi lo pregavano di fermarsi più a lungo, Paolo non acconsentì;
21 ma, nel congedarsi da loro, promise: «Un'altra volta, se piace a Dio, io tornerò a voi». Fece vela da Efeso,
22 e, sbarcato a Cesarea, salì [a Gerusalemme], e, salutata la Chiesa, scese ad Antiochia.
23 Dove ebbe a fermarsi un qualche tempo; e si rimise in viaggio andando di luogo in luogo per il paese della Galazia e della Frigia, confermando tutti i discepoli.
24 Or giunse ad Efeso un certo Giudeo chiamato Apollo, oriundo di Alessandria, uomo eloquente e forte nelle Scritture.
25 Egli era stato istruito nella dottrina del Signore, e, fervente di spirito, parlava e insegnava con diligenza quanto concerneva Gesù, quantunque non avesse conoscenza che del battesimo di Giovanni.
26 Con grande franchezza egli cominciò a parlare nella sinagoga; e Aquila e Priscilla, dopo averlo udito, lo presero con loro e gli esposero con maggior precisione la dottrina del Signore.
27 Di poi, avuto l'idea di andare in Acaia, i fratelli, esortandolo, scrissero a' discepoli che lo accogliessero bene. E giunto là, fu di molto vantaggio a quelli che avevan creduto;
28 perché con gran forza convinceva pubblicamente i Giudei, dimostrando con le Scritture che Gesù è il Cristo.
Capitolo 19
Roma: Claudio - poi Nerone. Prosegue 3º viaggio di Paolo.
Paolo ad Efeso.
1 - Mentre Apollo era a Corinto, Paolo, dopo aver percorse le province superiori, venne a Efeso; e, trovativi alcuni discepoli,
2 domandò loro: «Nel divenire credenti, riceveste voi lo Spirito Santo?». Gli risposero: «Non abbiamo neppur sentito dire che ci sia lo Spirito Santo».
3 E Paolo: «Che battesimo avete dunque ricevuto?». E quelli: «Il battesimo di Giovanni».
4 Allora Paolo disse: «Giovanni battezzò il popolo col battesimo di penitenza, dicendo che credessero in colui che stava per venire dopo di lui, cioè in Gesù».
5 Udito questo, furono battezzati nel nome del Signore Gesù;
6 e, dopo che Paolo ebbe loro imposte le mani, lo Spirito Santo scese su di loro, e parlavano in altre lingue e profetavano.
7 Erano un dodici uomini in tutto.
8 Poi entrato nella sinagoga, vi predicò liberamente per tre mesi, disputando e persuadendo intorno alle cose del regno di Dio.
9 Ma siccome alcuni si ostinavano a non credere, e sparlavano della dottrina del Signore dinanzi alla moltitudine, egli, separatosi da loro, riunì a parte i discepoli, e tenne ogni giorno adunanza d'istruzione nella scuola d'un certo Tiranno.
10 Cosa che continuò a fare per due anni, sì che tutti che abitavano nell'Asia, Giudei e Greci, udirono la parola del Signore.
S. Paolo ad Efeso
11 E Dio operava miracoli straordinari per mano di Paolo;
12 al punto che prendevano asciugatoi e grembiuli, stati sul corpo di lui, e si mettevano su malati, i quali eran guariti dalle loro infermità e liberati dagli spiriti maligni.
Le prove degli esorcizzanti.
13 E anche alcuni de' girovaghi esorcisti giudei si provarono a invocare il nome del Signore Gesù sopra di quelli che avevano degli spiriti cattivi, dicendo: «Io vi scongiuro per quel Gesù predicato da Paolo».
14 Erano a far questo sette figli di Sceva, capo sacerdote giudeo.
15 Ma lo spirito maligno dette questa risposta: «Conosco Gesù, e so chi è Paolo; ma voi chi siete?».
16 E l'uomo in cui era lo spirito pessimo, s'avventò su loro, li sopraffece ambedue e li malmenò con tal violenza da farli fuggire di quella casa ignudi e feriti.
17 Il fatto si riseppe da tutti, Giudei e Greci, che erano in Efeso, e tutti furon presi da spavento; e il nome del Signore Gesù era glorificato.
18 Molti di quelli che avevan creduto, venivano a confessare e dichiarare i loro atti;
19 e non pochi di quelli ch'erano andati dietro a simili arti, portarono i libri e li bruciarono alla presenza di tutti; e, calcolatone il prezzo, si trovò che saliva a cinquantamila denari d'argento.
20 Così la parola di Dio cresceva potentemente e si rafforzava.
Il tumulto degli argentieri.
21 Dopo questi fatti, Paolo stabilì in ispirito d'andare a Gerusalemme, passando per la Macedonia e l'Acaia. «Quando sarò stato là, diceva, bisogna ch'io veda anche Roma».