Capitolo 19, versetto 34 - Capitolo 20, versetto 10
34
Ma quando l'ebbero riconosciuto per giudeo, tutti, a una voce, e per quasi due ore, ripresero a gridare: «Grande è la Diana degli Efesini!».
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Allora il segretario, riuscendo ad acquietare la folla, disse: «Uomini Efesini, chi è fra gli uomini che non sappia come la città di Efeso è adoratrice della grande Diana, prole di Giove?
36
Non potendosi dunque contraddire a questo, voi dovete esser tranquilli, e nulla fare irragionevolmente.
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Questi uomini, che avete menato qui, non sono sacrileghi né bestemmiatori della vostra dea.
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Che se Demetrio e quelli della sua industria hanno da dire contro qualcuno, ci sono le sedute forensi e i proconsoli; discutano tra di loro.
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Se poi avete altro da regolare, potrà risolversi nell'assemblea legittima.
40
Chè, pe' fatti d'oggi, corriamo rischio d'essere accusati di sedizione, mancando ogni motivo a giustificare tanto concorso». E, detto questo licenziò l'adunanza.
Capitolo 20
A Roma: Nerone. Prosegue 3º viaggio di Paolo.
Paolo in Macedonia e in Grecia.
1
- Cessato che fu il tumulto, Paolo fece chiamare i discepoli, e, dopo averli esortati, disse loro addio e si partì per andare in Macedonia.
2
Percorse que' paesi, rivolgendo a' fedeli continue parole di conforto; poi venne in Grecia,
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dove si fermò tre mesi. Pensava d'imbarcarsi per la Siria quando udì che i Giudei gli avean tese delle insidie; allora decise di tornare per la Macedonia.
4
Lo accompagnavano Sòpatro, di Pirro di Berea, Aristarco e Secondo di Tessalonica, Gaio di Derbe e Timoteo, e gli Asiani Tichico e Trofimo.
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Questi, andati innanzi, ci aspettarono a Troade;
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e noi, dopo i giorni degli Azzimi, partimmo da Filippi, e in cinque giorni li raggiungemmo a Troade, dove ci fermammo sette giorni.
Il miracolo di Troade.
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E nel primo giorno della settimana, essendoci radunati per spezzare il pane, Paolo, dovendo partire il giorno di poi, s'intrattenne co' discepoli e prolungò il discorso fino a mezzanotte.
8
Or nella sala dov'erano radunati, c'eran molte lampade accese;
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e un giovinetto, per nome Eutico, postosi a sedere sulla finestra, mentre Paolo tirava il suo dire in lungo, fu preso da forte sonnolenza, e, vinto dal sonno, cadde giù dal terzo piano e fu levato da terra morto.
10
E Paolo, sceso a basso, si gettò su lui, e, abbracciatolo, disse: «Non v'affannate; l'anima sua è in lui!».