Capitolo 21, versetto 37 - Capitolo 22, versetto 4
37
Stando per entrare in fortezza, Paolo chiese al tribuno: «Mi è permesso dirti alcunchè?». E quello rispose: «Sai il greco?
38
Dunque, non sei quell'Egiziano che nei giorni passati facesti un tumulto e conducesti nel deserto quattromila Sicari?».
39
Paolo replicò: «Io sono un Giudeo, di Tarso, cittadino di quella non oscura città di Cilicia; permettimi, ti prego, di parlare al popolo».
S. Paolo sottratto alla folla
40
E avendo colui acconsentito, Paolo, ritto in piè sulla scalinata, fece segno con la mano al popolo, e, fattosi gran silenzio, parlò loro in lingua ebraica così:
Capitolo 22
A Roma: Nerone - Gerusalemme: Tumulti e arresto di Paolo, 58 d.C.
Discorso di Paolo ai Giudei.
1
- «Fratelli e padri, vogliate ascoltare quel che io vi dico a mia difesa».
2
Quando ebbero udito che parlava loro in lingua ebraica, tanto più fecero silenzio.
3
E continuò: «Io sono un Giudeo nato a Tarso di Cilicia, ma allevato in questa città, istruito ai piedi di Gamaliele nell'esatta osservanza della legge de' nostri padri, zelante della legge come siete voi tutti, oggi;
4
e ho perseguitato a morte questa dottrina, procurando che uomini e donne fossero arrestati e messi in prigione,