Atti degli apostoli

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[...]   servendo il Signore con tutta umiltà, con lacrime, in mezzo alle prove cadutemi addosso per le insidie de' Giudei;   [...]

Atti degli apostoli: capitolo 20, versetto 19

Capitolo 23, versetto 23 - Capitolo 24, versetto 5

23 E chiamati due centurioni, disse loro: «Che sian pronti per la terza ora della notte duecento soldati, settanta cavalieri e dugento lancieri, per andar fino a Cesarea;
24 e fate preparare delle cavalcature per porvi Paolo sopra e condurlo salvo al governatore Felice».
25 Egli infatti temette che forse i Giudei, rapitolo, l'uccidessero, e su lui ricadesse la calunnia d'aver preso danaro.
26 Scrisse poi una lettera che diceva così: «Claudio Lisia, all'eccellentissimo governatore Felice, salute.
27 Quest'uomo era stato preso dai Giudei e sul punto d'essere ucciso quand'io, sopraggiunto co' soldati, l'ho liberato, avendo inteso ch'è Romano;
28 e, volendo conoscere di che l'accusavano lo condussi dinanzi al loro Sinedrio.
29 Ma trovai ch'è accusato di questioni della loro legge, senza che ci sia colpa alcuna degna di morte o di catene.
30 Or mi s'è riferito di insidie tese a lui; perciò te lo mando, avvertendo anche i suoi accusatori che si rivolgano a te. Sta' sano.»
31 I soldati dunque, secondo gli ordini ricevuti, presero Paolo e lo condussero di notte ad Antipatride.
32 Il giorno seguente, lasciando che i cavalieri andassero con lui, ritornarono alla fortezza.
33 E quelli, giunti a Cesarea, consegnarono la lettera al governatore e gli presentarono anche Paolo.
34 Il governatore, com'ebbe letta la lettera, domandò a Paolo di qual provincia fosse; e udito che era di Cilicia,
35 disse: «T'ascolterò quando saranno arrivati anche i tuoi accusatori». E ordinò che fosse custodito nel pretorio di Erode.
Capitolo 24
A Roma: Nerone. Difese di Paolo 58 - 60 d.C.
Paolo dinanzi a Felice.
1 - Di lì a cinque giorni, venne il sommo sacerdote Anania con alcuni anziani e un oratore, certo Tertullo; e comparvero dinanzi al governatore per accusar Paolo.
2 Fatto venir Paolo, Tertullo cominciò così l'accusa: «La molta pace che in grazia tua godiamo, e le riforme ispirate dalla tua avvedutezza,
3 noi, o eccellentissimo Felice, in tutto e per tutto riconosciamo con viva gratitudine.
4 Or, per non trattenerti troppo a lungo, ti prego d'ascoltarci, nella tua equità, brevemente.
5 Noi abbiamo quest'uomo pestifero, suscitatore di sedizioni fra tutti i Giudei del mondo intero, e capo sedizioso della setta dei Nazareni;