Atti degli apostoli

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[...]   Lèvati, dunque, scendi e va' con essi senza incertezze, perché li ho mandati io».   [...]

Atti degli apostoli: capitolo 10, versetto 20

Capitolo 24, versetti 10-23

10 E Paolo, dopo che il governatore gli ebbe fatto segno di parlare, rispose: «Siccome so che da molti anni tu governi questa nazione, con maggior fiducia parlo in mia difesa.
11 Tu puoi accertarti sicuramente, che non son più di dodici giorni da che salii a Gerusalemme per adorare.
12 E non m'han veduto, o nel tempio o nelle sinagoghe o in città, discutere con alcuno, né fare adunata di popolo;
13 e non possono provarti le cose delle quali ora mi accusano.
14 Io però ti confesso, che, seguendo la dottrina che essi chiamano setta, io servo il Dio de' padri, credo tutto ciò che è scritto nella Legge e ne' Profeti,
15 e ho in Dio la speranza che ci sarà quella risurrezione de' giusti e degl'ingiusti che essi pure aspettano.
16 Per questo io mi studio di conservar sempre incontaminata la coscienza dinanzi a Dio e agli uomini.
17 Or dopo molti anni sono venuto a portar limosine per la mia nazione e a offrir sacrifizi.
18 Così m'hanno visto purificato nel tempio, senza radunata di gente e senza tumulto.
19 Quei tali Giudei dell'Asia, che pur dovevano comparire davanti a te ed accusarmi, se avessero qualche cosa contro di me,
20 oppure questi stessi dicano se m'han trovato in colpa quando fui davanti al Sinedrio;
21 a meno che non mi si voglia far carico di quella parola che m'uscì stando in mezzo a loro: -Io son oggi giudicato da voi sulla risurrezione de' morti-».
22 Felice, che ben sapeva di questa dottrina, rimandò la causa ad altro giorno dicendo: «Quando sarà venuto il tribuno Lisia, allora v'ascolterò».
23 E dette ordine al centurione di tener Paolo in custodia, lasciandogli qualche sollievo, né si vietasse ad alcuno dei suoi di assisterlo.