Capitolo 24, versetti 2-8
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Fatto venir Paolo, Tertullo cominciò così l'accusa: «La molta pace che in grazia tua godiamo, e le riforme ispirate dalla tua avvedutezza,
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noi, o eccellentissimo Felice, in tutto e per tutto riconosciamo con viva gratitudine.
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Or, per non trattenerti troppo a lungo, ti prego d'ascoltarci, nella tua equità, brevemente.
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Noi abbiamo quest'uomo pestifero, suscitatore di sedizioni fra tutti i Giudei del mondo intero, e capo sedizioso della setta dei Nazareni;
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egli ha perfin tentato di profanare il tempio; sicchè noi, avendolo preso, volevamo giudicarlo secondo la nostra legge.
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Ma il tribuno Lisia, sopraggiunto, lo strappò con grande violenza dalle nostre mani,
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ordinando a' suoi accusatori di venire da te: e tu, interrogandolo, potrai da lui essere informato di tutte le cose delle quali noi lo accusiamo».