Atti degli apostoli

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[...]   D'un salto, fu in piedi, e si mise a camminare; ed entrò con essi nel tempio, camminando, saltando e lodando Dio.   [...]

Atti degli apostoli: capitolo 3, versetto 8

Capitolo 3, versetto 23 - Capitolo 9, versetto 42

23 perché, chiunque non darà orecchio a quel profeta, sarà sterminato di tra il popolo. -
24 E tutti i profeti, da Samuele in poi, quanti han parlato, anch'essi annunziarono questi giorni.
25 Voi, proprio voi, siete i figli de' profeti e dell'alleanza che Dio fece co' vostri padri, quando disse ad Abramo: - E nella tua progenie saranno benedette tutte le famiglie della terra. -
26 A voi per i primi Iddio, dopo aver suscitato il suo Figliuolo, lo ha mandato per benedirvi, facendo sì che ciascun di voi si converta dalle sue iniquità».
Capitolo 4
Pietro e Giovanni al Sinedrio.
1 - Mentre che essi parlavano al popolo, i sacerdoti, il capitano del tempio e i Sadducei sopraggiunsero,
2 sdegnati che ammaestrassero il popolo e annunziassero in Gesù la risurrezione da' morti;
3 e misero loro le mani addosso, e li gettarono in prigione per il dì appresso; perché era già sera.
4 Ma molti di coloro che avevano udito il discorso di Pietro, credettero; e il numero degli uomini aumentò a circa cinquemila.
5 Venuto poi il dì appresso, i capi del popolo, gli anziani e gli scribi si radunarono in Gerusalemme
6 con Anna, il sommo sacerdote, Caifa, Giovanni, Alessandro, e tutti che erano di stirpe sacerdotale.
7 Essi, fatti comparire in mezzo Pietro e Giovanni, li interrogarono: «Con qual potere e in nome di chi avete fatto ciò?».
8 Allora Pietro, ripieno di Spirito Santo, rispose loro: «Capi del popolo e anziani, vogliate ascoltare.
9 poiché oggi ci s'interroga su d'un benefizio a un uomo infermo, per sapere in qual modo si sia guarito,
10 sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d'Israele, che in nome del nostro Signore Gesù Cristo Nazareno, crocifisso da voi e risuscitato da Dio, per lui questo è innanzi a voi sano.
11 Questa è la pietra, da voi edificatori sprezzata, che è divenuta pietra angolare.
12 E in nessun altro è salute; perché non c'è sotto il cielo alcun altro nome dato agli uomini, dal quale possiamo aspettarci d'esser salvati».
13 Vedendo la franchezza di Pietro e di Giovanni, riconosciuti per uomini del popolo illetterati, quelli si meravigliavano, mentre sapevano ch'erano stati con Gesù.
14 Ma, vedendo ritto con loro l'uomo guarito, non potevano contraddire.
15 Perciò, fattili uscir dal Sinedrio, cominciarono a consultarsi tra loro,
16 dicendo: «Che faremo di questi uomini? Che un evidente miracolo sia avvenuto per opera loro, è noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme, e noi non lo possiamo negare;
17 ma, perché la cosa non si diffonda anche più nel popolo, imponiamo loro con minacce di non parlare più in quel nome a persona alcuna».
18 E, dopo averli richiamati, intimaron loro di assolutamente non parlare e non insegnare nel nome di Gesù.
19 Ma Pietro e Giovanni risposero loro: «Giudicate voi stessi se sia giusto, dinanzi a Dio, l'ubbidire a voi anzi che a Dio!
20 Quanto a noi, non possiamo non parlare di quel ch'abbiamo visto e udito».
21 I giudici, minacciatili, li lasciarono andare, non trovando come punirli, a cagion del popolo che tutto glorificava Dio per l'accaduto.
22 L'uomo in cui s'era operato il miracolo della guarigione, aveva più di quarant'anni.
23 Intanto i rilasciati vennero ai propri fratelli, e riferirono tutto quel che i capi dei sacerdoti e gli anziani avevano detto.
24 E quelli, udito ciò, alzarono d'un sol cuore la voce a Dio, e dissero: «Signore, tu sei colui che hai fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi,
25 tu, mediante lo Spirito Santo, per bocca del padre nostro e tuo servo David, hai detto: - perché fremettero le genti, e i popoli han meditate cose vane?
26 I re della terra si presentarono, e i principi si son radunati insieme contro al Signore e contro al suo Cristo. -
27 E veramente, in questa città si sono radunati Erode e Ponzio Pilato, insieme co' Gentili e con tutto il popolo d'Israele, contro il santo tuo Figliuolo Gesù, che tu hai consacrato!
28 Essi han fatto quel che la tua mano e il tuo consiglio decretò si facesse.
29 E adesso, Signore, tieni presente le loro minacce, e concedi a' tuoi servi d'annunziar la tua parola con tutta franchezza,
30 mentre tu stendi la mano a risanare e operar segni e prodigi per mezzo del nome del santo tuo Figlio Gesù».
31 E dopo che ebbero pregato, il luogo dove erano adunati tremò; e furon tutti ripieni di Spirito Santo, e con fermezza annunziavano la parola di Dio.
Amore cristiano.
32 E la moltitudine de' credenti era un cuor solo e un'anima sola; né alcuno c'era che considerasse come suo quel che possedeva, ma avevan tutto in comune.
33 E gli apostoli con grande efficacia rendevan testimonianza della risurrezione di Gesù Cristo Signor nostro; e grazia abbondante era in tutti loro.
34 Or non c'era alcun indigente tra essi, perché tutti quelli che possedevan poderi e case, li vendevano, e portavano il prezzo delle cose vendute,
35 e lo mettevano a' piedi degli apostoli; poi si distribuiva a ciascuno, secondo il bisogno.
36 Così Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Barnaba (che vuol dir figlio di consolazione), levita, oriundo di Cipro,
37 aveva un campo: lo vendè, portò i denari, e li depose a' piedi degli apostoli.
Capitolo 5
Anania e Saffira.
1 - Ma un cert'uomo, di nome Anania, d'accordo con Saffira sua moglie, anche lui vendette un campo,
2 e, consapevole la moglie, si tenne per sé una parte del prezzo, portando il resto e deponendolo ai piedi degli apostoli.
3 Allora Pietro disse: «Anania, come mai Satana t'ha così preso il cuore che tu cerchi di mentire allo Spirito Santo con frodare una parte del prezzo del campo?
4 Se non lo vendevi, non restava tuo? E, venduto, non eri tu padrone? perché concepire un tal disegno? Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio».
5 Anania, a udir queste parole, cadde e spirò. E gran timore entrò in tutti che udirono.
La morte di Anania
6 E i giovani, levatisi, avvolsero il corpo, e lo portarono a seppellire.
7 Avvenne pertanto che, dopo circa tre ore, entra la moglie di lui, che nulla sapeva di quel che era avvenuto.
8 E Pietro le si rivolse: «Dimmi, donna, è vero che avete venduto il campo per il tal prezzo?». E quella: «Sì, per tal prezzo».
9 E Pietro a lei: «perché, dunque, vi siete accordati a tentar lo Spirito del Signore? Ecco stanno sulla porta i piedi di coloro che han sepolto tuo marito, e porteranno via anche te!».
10 In quell'istante ella cadde a' suoi piedi, e spirò. E que' giovani, entrati, la trovaron morta e la portarono a seppellire accanto a suo marito.
11 E gran paura ne venne a tutta la Chiesa, e a tutti quelli che udirono tali cose.
All'ombra di Pietro.
12 E si facevano per le mani degli apostoli molti segni e prodigi tra il popolo; e tutti, di pari sollecitudine si ritrovavano sotto il portico di Salomone.
13 Degli altri, poi, nessuno ardiva unirsi a loro; ma il popolo li magnificava.
14 E ogni giorno si vedeva crescere la moltitudine d'uomini e di donne che credevano al Signore:
15 tanto che portavan fuori nelle piazze gl'infermi su lettucci e strapunti, affinché, quando Pietro passava, almeno l'ombra sua ne coprisse qualcuno, e fossero liberati dalle loro infermità.
16 Accorreva pure molta gente dalle città vicine a Gerusalemme, portando de' malati e de' posseduti da spiriti immondi; e tutti eran guariti.
Prigionia e liberazione.
17 Or il sommo sacerdote e tutti i suoi partigiani (ch'erano la setta de' Sadducei), si levaron su, pieni di gelosia,
18 e misero le mani sopra gli apostoli, e li gettarono nella prigione pubblica.
19 Ma un angelo del Signore, di notte, aprì le porte della prigione, e, condottili fuori, disse loro:
20 «Andate, presentatevi nel tempio, annunciando al popolo tutte queste parole di vita».
21 Ed essi, ciò udito, entrarono allo spuntar dell'alba nel tempio, ponendosi a insegnare. Intanto, il sommo sacerdote e quei del suo partito, convocarono il Sinedrio e tutti gli anziani de' figli d'Israele, e mandarono alla prigione per farli condurre.
22 Ma le guardie, entrate nella prigione, non ve li trovarono; tornarono addietro e riferirono,
23 dicendo: «Abbiam trovato la prigione chiusa con tutta diligenza, e le guardie fuori, in piedi, alla porta; ma, quand'abbiamo aperto, dentro non c'era nessuno».
24 A udir tali parole il capitano del tempio e i capi dei sacerdoti rimasero perplessi sul conto di quelli, non sapendo che fosse successo.
25 Ed ecco si presenta uno che dice: «Badate, gli uomini che metteste in prigione, son già nel tempio ad ammaestrare il popolo!».
Ancora nel Sinedrio.
26 Allora il capitano del tempio corse con le sue guardie, e li menò via, senza usar violenza perché temevano d'esser lapidati dal popolo.
27 Avutili dunque a sé, li presentarono al Sinedrio; e il sommo sacerdote li ammonì,
28 dicendo: «Noi vi abbiamo proibito rigorosamente d'insegnare in codesto nome; e, invece, voi avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento; voi mirate a far ricadere su noi il sangue di quell'uomo!».
29 E subito rispose Pietro e gli altri apostoli: «Bisogna ubbidire a Dio più che agli uomini.
30 Il Dio de' padri nostri, ha risuscitato Gesù che voi uccideste appendendolo a un legno.
31 Dio l'ha esaltato con la sua destra qual principe e salvatore, per dare ad Israele ravvedimento e remission de' peccati.
32 E noi siam testimoni della verità di queste cose, noi e lo Spirito Santo che Iddio ha dato a coloro che gli ubbidiscono».
33 A dir tale risposta, essi fremevano dalla rabbia, e si proponevano di metterli a morte.
Consiglio d'uomo prudente.
34 Ma un del consiglio, Gamaliele di nome, fariseo, dottor della legge, onorato da tutto il popolo, levatosi su, ordinò che gli apostoli fossero per un poco messi fuori.
35 Poi disse: «Uomini d'Israele, badate bene a quel che state per fare di questi uomini.
36 Non è molto, e venne su Teoda, che si dava per un gran personaggio, e intorno a lui si raccolsero in quattrocento uomini. Egli fu ucciso, e tutti i suoi partigiani furono sbandati e ridotti a nulla.
37 Dopo costui, al tempo del censimento, venne fuori Giuda il Galileo, e si trascinò dietro molta gente; anch'egli perì, e furon dispersi tutti i suoi seguaci.
38 E adesso vi dico: - Non vi occupate di questi uomini, e lasciateli andare; perché se il fatto loro è opera di uomo, cadrà da sé.
39 Ma, se è da Dio, voi non potrete distruggerla; e correte il pericolo di combattere contro Dio stesso! -». Gli dettero ascolto.
40 Poi, chiamati gli apostoli, li fecero battere, e, intimato a essi di non parlar mai nel nome di Gesù, li lasciarono andare.
41 E gli apostoli se n'andarono dalla presenza del Sinedrio, lieti dell'esser fatti degni di patir contumelie per il nome di Gesù.
42 E ogni giorno, nel tempio e per le case, non cessavano d'insegnare e d'annunziare Gesù come il Cristo.
Capitolo 6
A Roma: Tiberio, 36 d.C.
I diaconi.
1 - Or in que' giorni, crescendo sempre più il numero de' discepoli, s'ebbe a udir lamenti degli Ellenisti contro gli Ebrei, perché le loro vedove erano trascurate nell'assistenza quotidiana.
2 Allora i Dodici, convocata la moltitudine de' discepoli, dissero: «Non ci conviene lasciar la parola di Dio per servire alle mense.
3 Perciò, fratelli, sceglietevi di mezzo a voi sette uomini di buona riputazione, pieni di Spirito Santo e di sapienza, a' quali affideremo quest'ufficio;
4 e noi continueremo ad applicarci alla preghiera e al ministero della parola».
5 Piacque a tutta l'adunanza una tal proposta; ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timone, Parmena e Nicola, un proselita d'Antiochia.
6 E li presentarono agli apostoli; i quali, pregando, imposero loro le mani.
7 E la parola di Dio si diffondeva sempre più, e il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente in Gerusalemme; e anche gran numero di sacerdoti ubbidiva alla fede.
Il diacono Stefano al Sinedrio.
8 Stefano poi, pieno di grazia e di fortezza, faceva prodigi e segni grandi tra il popolo;
9 tanto che alcuni della sinagoga detta de' Liberti e di quella de' Cirenei e degli Alessandrini, unitamente a dei Giudei di Cilicia e d'Asia, si levaron su a disputare con lui;
10 e non riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava.
11 Allora suscitaron delle persone a dire, averlo udito profferir parole di bestemmia contro Mosé e contro Dio.
12 E commossero il popolo, gli anziani e gli scribi, gli furon addosso, lo afferrarono e lo menarono davanti al Sinedrio,
13 presentando dei falsi testimoni, che dicevano: «Quest'uomo non cessa di profferir parole contro il luogo santo e contro la legge.
14 Noi gli abbiam sentito dire che Gesù, quel Nazareno, distruggerà questo luogo e muterà i riti che Mosé ci ha tramandati».
15 Allora tutti quelli che sedevano nel Sinedrio; volsero a lui gli sguardi, e il suo volto apparve come il volto d'un angelo.
Capitolo 7
Discorso di Stefano.
1 - E il sommo sacerdote parlò, dicendogli: «Stanno proprio così le cose udite?».
2 Egli disse: «Fratelli e padri, vogliate ascoltarmi. Il Dio della gloria apparve ad Abramo, nostro padre, mentr'era in Mesopotamia, prima che andasse a stabilirsi in Caran,
3 e gli disse: - Esci dal tuo paese e dal tuo parentado, e vieni nel paese che io ti mostrerò. -
4 Allora egli uscì dal paese de' Caldei, e si stabilì in Caran. Di là, dopo la morte di suo padre, Iddio lo fece venir in questo paese dove adesso abitate.
5 E non gli diede ivi in possesso neppure la larghezza d'un piede, ma gli promise darne a lui il possesso ne' suoi discendenti dopo di lui; e questo glielo promise quand'egli non aveva ancora alcun figliuolo.
6 Iddio gli disse che la discendenza di lui sarebbe pellegrina in terra straniera, ridotta in servitù e maltrattata per quattrocent'anni.
7 Ma disse pure: - Io giudicherò la nazione alla quale avranno servito; e dopo la prova usciranno, e serviranno a me nel luogo mio. -
8 Poi ci fu il patto della circoncisione; e così Abramo, avuto Isacco, lo circoncise l'ottavo giorno; Isacco circoncise Giacobbe, e Giacobbe i dodici patriarchi.
9 E i patriarchi, invidiosi di Giuseppe, lo vendereno per essere menato in Egitto; ma Dio era con lui;
10 e lo liberò da tutte le sue tribolazioni, e gli diede grazia e sapienza davanti a Faraone, re d'Egitto, che lo costituì governatore del regno e di tutta la sua casa.
11 Venne poi una carestia in tutto l'Egitto e in Canaan; la miseria era grande, e i nostri padri non trovavan di che vivere.
12 Ma avendo udito Giacobbe che in Egitto c'era del grano, vi mandò una prima volta i nostri padri.
13 La seconda volta Giuseppe fu riconosciuto da' suoi fratelli, e Faraone seppe della famiglia di Giuseppe.
14 Allora Giuseppe mandò per Giacobbe suo padre e per tutto il suo parentado, ch'era di settantacinque anime;
15 e Giacobbe scese in Egitto, e vi morì lui e i padri nostri:
16 i quali tutti furon trasportati a Sichem, e posti nel sepolcro che Abramo aveva comprato a danaro da' figli di Emor in Sichem.
17 Ma come si avvicinava il tempo della promessa che Dio aveva fatto ad Abramo, il popolo crebbe e si moltiplicò in Egitto;
18 e venne su un altro re, che nulla sapeva di Giuseppe.
19 Costui, usando astuzie contro la nostra stirpe, trattò duramente i nostri padri, sino a comandar loro d'esporre i neonati perché non vivessero.
20 In quel tempo nacque Mosé, caro a Dio; e fu nutrito per tre mesi in casa del padre suo;
21 ma poi che fu esposto, la figliuola di Faraone lo raccolse e se lo allevò come figlio.
22 E così, istruito in tutta la sapienza degli Egiziani, divenne potente in parole e in opere.
23 E quando fu su' quarant'anni, gli entrò in cuore di visitar i suoi fratelli, i figli d'Israele.
24 E vistone uno maltrattato, lo difese e vendicò l'oppresso, uccidendo l'Egiziano.
25 E' si pensava che i suoi fratelli capirebbero che Dio li voleva salvare per mezzo di lui; ma essi non l'intesero.
26 Il giorno seguente, comparve tra loro, mentre alcuni litigavano, e li esortò alla pace, dicendo: - O uomini, voi siete fratelli, perché vi maltrattate l'un l'altro? -
27 Ma colui che maltrattava il prossimo, lo respinse, e gli disse: - Chi ti ha costituito nostro capo e giudice?
28 Mi vuoi forse uccidere, come ieri uccidesti l'Egiziano? -
29 A tal parola Mosé fuggì, e se n'andò come forestiero nella terra di Madian, dov'ebbe due figliuoli.
30 In capo a quarant'anni, un angelo gli apparve nel deserto del monte Sion, nella fiamma d'un roveto ardente.
31 E Mosé, veduto ciò, si stupì di quella visione; e come si accostava per considerar la cosa, si fece udire questa voce del Signore:
32 - Io sono il Dio de' tuoi padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe. - E Mosé, tutto tremante, non ardiva più guardare.
33 Allora il Signore gli disse: - Tògliti i calzari da' piedi, perché il luogo dove stai è terra santa.
34 Sì, l'ho veduta l'afflizione del mio popolo che è in Egitto; ho udito i loro gemiti, e son disceso per liberarli. Or dunque, vieni; io manderò te in Egitto. -
35 Guardate: questo Mosé, che avevan rinnegato dicendo: - Chi ti ha costituito capo e giudice? -, Dio lo mandò come capo e liberatore sotto la guida dell'angelo apparsogli nel roveto.
36 Fu lui che li trasse fuor dell'Egitto, facendo prodigi e miracoli, nel paese nel Mar Rosso e nel deserto, per quaranta anni.
37 Questo è quel Mosé, che disse a' figliuoli d'Israele: - Dio vi susciterà di mezzo a' vostri fratelli un Profeta; ascoltatelo, come me avete ascoltato. -
38 È questi che si trovò nell'assemblea del deserto con l'angelo che gli parlava dal monte Sinai e co' padri nostri, e ricevette parole di vita per darle a noi.
39 Eppure i padri nostri rifiutarono di ubbidirgli, anzi lo rinnegarono, e, rimpiangendo in cuor loro l'Egitto,
40 dissero ad Aronne: - Facci degli dèi che ci guidino; perché di questo Mosé che ci trasse dalla terra d'Egitto, noi non sappiamo che ne sia stato. -
41 E in que' giorni fecero un vitello, offersero un sacrificio a codest'idolo, ed esultarono dell'opera che avevan fatta con le loro mani.
42 Ma Dio si rivolse da loro, e li abbandonò al culto degli idoli, come sta scritto nel libro de' profeti: "Casa d'Israele, eran forse vittime e sacrifici, che m'offrivate, durante i quarant'anni nel deserto,
43 quando vi portavate appresso la tenda di Moloc e l'astro di Remfan, idoli che vi eravate fabbricati per prostrarvici dinanzi? Perciò, io vi farò deportare al di là di Babilonia".
44 Il tabernacolo della testimonianza era co' padri nostri nel deserto, come Dio aveva ordinato parlando a Mosé, che lo facesse nella forma che gli fu data a vedere;
45 e poi che l'ebbero ricevuto, i padri nostri, guidati da Giosuè, lo introdussero qui, dopo la sottomissione de' popoli che Dio scacciò d'innanzi a loro sino a' giorni di David,
46 il quale trovò grazia presso Dio e chiese di preparare una ferma dimora al Dio di Giacobbe.
47 Ma fu Salomone quello che gli edificò una casa.
48 L'Altissimo però non abita in templi fatti da man d'uomo come dice il profeta:
49 - Mio trono è il cielo: e la terra è sgabello a' miei piedi. Qual casa mi edificherete voi? dice il Signore, o, qual sarà il luogo del mio riposo?
50 Non ha la mia mano formate tutte queste cose? -
51 Gente di dura cervice, incirconcisi di cuore e d'orecchi, voi resistete sempre allo Spirito Santo! Come fecero i padri vostri, allo stesso modo fate voi.
52 Qual dei profeti non perseguitarono i padri vostri? Uccisero perfino quelli che preannunziavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete stati i traditori e gli assassini!
53 Voi, che avete ricevuta la legge come trasmessavi da angeli, e non l'avete osservata».
Stefano lapidato.
54 All'udir queste cose, fremevan di rabbia nei loro cuori, e digrignavano i denti contro di lui.
55 Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissati gli occhi nel cielo, vide la gloria di Dio, e Gesù stare alla destra di Dio.
56 E disse: «Ecco, io vedo i cieli aperti, e il Figliuol dell'uomo stare alla destra di Dio».
57 Quelli, con grandi strida, si turaron gli orecchi, e tutti insieme gli si avventarono addosso;
58 e, trascinatolo fuori della città, si diedero a lapidarlo. I testimoni deposero le loro vesti a' piedi di un giovane, chiamato Saulo.
59 E lapidavano Stefano, mentr'egli invocava Gesù e diceva: «Signore Gesù, ricevi lo spirito mio».
La lapidazione di S. Stefano
60 Poi, caduto ginocchioni, gridò a gran voce: «Signore, non imputar loro questo peccato». E, detto questo, si addormentò nel Signore. E Saulo consentì alla morte di lui.
Capitolo 8
Persecuzione feroce.
1 - Avvenne allora una gran persecuzione contro la chiesa di Gerusalemme: e tutti, salvo gli apostoli, furon dispersi per le contrade della Giudea e della Samaria.
2 Alcuni uomini pii portarono a seppellire Stefano, e fecero un gran pianto per lui.
3 Ma Saulo devastava la chiesa; entrava per le case, e quanti trovava, uomini e donne, li cacciava in prigione.
4 Quelli frattanto, che s'eran dispersi, andavano di luogo in luogo, evangelizzando la parola di Dio.
Il diacono Filippo in Samaria.
5 Così il diacono Filippo, disceso nella città di Samaria, cominciò a predicarvi di Cristo.
6 E tutti correvano desiderosi d'ascoltarlo, osservando i miracoli che faceva.
7 Di fatto, spiriti immondi uscivan da molti che n'erano invasi, gridando ad alta voce;
8 e molti paralitici e molti zoppi furon guariti. Perciò, grande allegrezza era in quella città.
Simon Mago.
9 Ma nella medesima città c'era un uomo chiamato Simone, che già da tempo esercitava la magìa, seducendo la gente, spacciandosi per un grand'uomo.
10 Tutti, dal più piccolo al più grande, gli davano retta, dicendo: «Costui è la Potenza di Dio, quella chiamata Grande!».
11 Gli davan retta, perché da lungo tempo li aveva fatti uscire di mente con le sue arti magiche.
12 Ma quand'ebbero creduto a Filippo, che evangelizzava il regno di Dio e il nome di Gesù Cristo, si fecero battezzare, uomini e donne.
13 E Simone stesso credette e, battezzato, non si staccava da Filippo; e, vedendo i miracoli e i grandi prodigi che seguivano, era fuori di sé per lo stupore.
14 Or gli apostoli ch'erano a Gerusalemme, saputo che in Samaria si era accolta la parola di Dio, ci mandaron Pietro e Giovanni.
15 I quali, poi che furono arrivati, pregarono che tutti ricevessero lo Spirito Santo:
16 perché non ancora era disceso in alcun di loro, essendo stati solamente battezzati nel nome del Signore Gesù.
17 Imposero quindi sopra di loro le mani, e ricevettero lo Spirito Santo.
18 Allora Simone, vedendo che lo Spirito Santo era dato con la imposizione delle mani degli apostoli, offerse loro del denaro,
19 dicendo: «Date anche a me questo potere, che a chiunque imporrò le mani, riceva lo Spirito Santo». Ma Pietro gli disse:
20 «Il tuo denaro sia teco in perdizione, poiché hai creduto che il dono di Dio si possa comprare a denaro!
21 Tu non hai parte né sorte in tutto questo, perché il tuo cuore non è retto dinanzi a Dio.
22 Ravvediti dunque di questa tua malvagità; e prega Dio che, se è possibile, ti sia perdonata la mala intenzione del tuo cuore.
23 Io già ti veggo pieno d'amarissimo fiele e incatenato dalla iniquità».
24 E Simone rispose: «Pregate voi per me il Signore, affinché nulla m'accada di quel che avete detto».
25 Quelli allora, resa la loro testimonianza e annunziata la parola del Signore, tornarono a Gerusalemme, evangelizzando molti paesi de' Samaritani.
Filippo e l'eunuco Etiope.
26 Ma un angelo del Signore parlò a Filippo, e gli disse: «Lèvati, e va' in direzione di mezzogiorno, sulla strada che scende da Gerusalemme a Gaza; è deserta».
27 E' si levò e partì. Ed ecco un uomo Etiope, eunuco, ministro di Candace, regina degli Etiopi e sovrintendente di tutti i tesori di lei, il quale era stato a Gerusalemme per adorare;
28 e ora se ne tornava, seduto sul suo carro e leggendo il profeta Isaia.
29 E lo Spirito disse a Filippo: «Affrettati, e raggiungi quel carro!».
30 Filippo accorse, e udendo che leggeva il profeta Isaia, disse: «Capisci tu quel che leggi?».
31 Quello gli rispose: «Come posso capirlo se nessuno me lo spiega?». E pregò Filippo che salisse su e si mettesse a sedere vicino a lui.
32 Il passo della Scrittura che leggeva, era questo: «Lo han menato al macello come una pecora; e come un agnello muto dinanzi a colui che lo tosa, così egli non ha aperto la bocca.
33 Nel suo abbassamento, gli fu negata giustizia. E chi descriverà la sua generazione, dopo che la sua vita è stata tolta dalla terra?».
34 L'eunuco disse a Filippo: «Ti prego; di chi parla qui il profeta?, di sé o di qualche altro?».
35 Allora Filippo cominciò a parlare, e cominciando da quella Scrittura, gli annunziò la buona novella di Gesù.
36 E cammin facendo, arrivarono a una cert'acqua; e l'eunuco disse: «Ecco l'acqua; che m'impedisce ch'io sia battezzato?».
37 E Filippo rispose: «Se credi di tutto cuore, si può». Ed egli attestò: «Credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio».
38 Allora fece fermare il carro; discesero tutti e due nell'acqua, Filippo e l'eunuco, e quello lo battezzò.
39 Usciti dall'acqua, lo spirito del Signore rapì Filippo, e l'eunuco non lo vide più; ma felice continuò il suo cammino.
40 Quanto a Filippo, si trovò in Azoto; e di là, evangelizzando tutte le città per le quali passava, arrivò a Cesarea.
Capitolo 9
Conversione di Saulo.
1 - Or Saulo, tuttora in furia di minacce e di strage contro i discepoli del Signore, venne al sommo sacerdote,
2 e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco, affinché, trovando in quella fede uomini e donne, li potesse menare incatenati a Gerusalemme.
3 Ma, lungo il viaggio, avvenne che, avvicinandosi a Damasco, di subito una luce dal cielo gli sfolgorò d'intorno;
4 e, caduto per terra, udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?».
La conversione di Saulo
5 Ed egli chiese: «Chi sei, Signore?». E il Signore: «Io son Gesù, che tu perseguiti; ma dura cosa è per te il ricalcitrare al pungolo!».
6 Saulo, tremante e stupefatto, disse: «Signore, che vuoi ch'io faccia?».
7 E il Signore a lui: «Lèvati, entra in città, dove ti sarà detto quello che devi fare». Anche i compagni di viaggio erano stupefatti udendo la voce, ma non vedevano alcuno.
8 E Saulo si levò da terra; ma aperti gli occhi, non vedeva nulla; e quelli, menandolo per mano, lo condussero a Damasco,
9 ove rimase tre giorni senza vedere e senza prender cibo né bevanda.
Battesimo di Saulo.
10 Or in Damasco era un certo discepolo, Anania di nome, al quale il Signore disse in visione: «Anania!». Ed egli rispose: «Eccomi, Signore!».
11 E il Signore a lui: «Lèvati, va' nella strada chiamata Diritta, e cerca, in casa di Giuda, uno di Tarso che ha nome Saulo: ecco, egli già prega,
12 e ha veduto un uomo di nome Anania, andare a imporgli le mani perché riabbia la vista».
13 Anania rispose: «Signore, ho udito da molti, di quest'uomo, quanto male abbia fatto a' tuoi santi in Gerusalemme;
14 e qui ha potestà da' capi dei sacerdoti d'imprigionare tutti quelli che invocano il tuo nome».
15 Ma il Signore gli disse: «Va', perché egli è uno strumento eletto da me a portare il mio nome davanti alle genti, e ai re e ai figliuoli d'Israele;
16 e io gli mostrerò quanto dovrà patire per il mio nome».
17 E Anania andò, ed entrò in quella casa; e imponendo le mani a Saulo, disse: «Fratello Saulo, il Signore Gesù, che ti è apparso nella via per cui venivi, mi ha mandato, affinché tu vegga e sii ripieno di Spirito Santo».
18 E in quell'istante caddero dagli occhi di Saulo come delle scaglie, e ricuperò la vista; e, alzatosi, fu battezzato;
19 e, dopo aver preso del cibo, ripigliò le forze. E stette alcuni giorni co' discepoli ch'erano a Damasco.
Predicazione di Saulo.
20 E subito si pose a predicar Gesù nelle sinagoghe, esser quello il Figlio di Dio.
21 E quanti l'udivano, eran pieni di stupore, e dicevano: «Non è costui quello che a Gerusalemme perseguitava gl'invocanti il sacro nome, ed era venuto qua per menarli incatenati ai capi dei sacerdoti?».
22 Ma Saulo, con forza sempre crescente, confondeva i Giudei che abitavano in Damasco, dimostrando che quello è il Cristo.
23 Passati che furono molti giorni, i Giudei si misero tutti insieme per ucciderlo;
24 ma la cosa venne a notizia di Saulo. Essi, giorno e notte, facevan la guardia alle porte, per ucciderlo;
25 ma i discepoli, nel buio, per un muro lo calaron giù in una cesta.
26 E, tornato a Gerusalemme, cercava d'unirsi con i discepoli; ma tutti lo temevano, non potendo credere che fosse un discepolo.
27 Allora Barnaba lo prese con sé, lo menò dagli apostoli, e raccontò loro come lungo la via avesse visto il Signore, come il Signore gli avesse parlato, e come in Damasco egli avesse liberamente predicato nel nome di
Gesù.
28 E andava e veniva con loro in Gerusalemme, e predicava coraggiosamente nel nome del Signore.
29 S'intratteneva puranco e discuteva con gli Ellenisti; ma questi cercavano d'ucciderlo.
30 I fratelli però, risaputolo, lo condussero a Cesarea, e quindi a Tarso.
31 Così la Chiesa per tutta la Giudea e la Galilea e la Samaria aveva pace, s'edificava e camminava nel timor del Signore, ed era ricolma della consolazione dello Spirito Santo.
Due miracoli di Pietro.
32 Or avvenne che Pietro, visitandoli tutti, giunse anche a' santi che abitavano in Lidda.
33 E lì trovò un uomo, chiamato Enea, che era paralitico e da otto anni giaceva nel suo lettuccio.
34 E Pietro gli disse: «Enea, il Signore Gesù Cristo ti risana; alzati, e rifatti il letto!». E quello subito si alzò.
35 E tutti gli abitanti di Lidda e della campagna di Saron lo videro e si convertirono al Signore.
36 C'era poi nella terra di Joppe una cara discepola, chiamata Tabita, che tradotto significa Dorcade. Ella abbondava in buone opere e faceva molte limosine.
37 E avvenne, proprio in que' giorni, ch'ella ammalò e morì. E, dopo che l'ebbero lavata, la posero nella sala del pian di sopra.
38 E siccome Lidda era vicina a Joppe, i discepoli, udito che Pietro era lì,gli mandarono due uomini a pregarlo: «Non t'incresca venir sino a noi!».
39 Pietro si levò, e andò con essi; e, come fu giunto, lo menarono nella sala di sopra; e tutte le vedove gli furono attorno, piangendo, mostrandogli le vesti e i mantelli d'ogni genere che Dorcade faceva per esse.
40 Allora Pietro, fatti uscir tutti fuori, si mise in ginocchio e pregò: poi, rivoltosi alla morta, disse: «Tabita, alzati!». Ed ella aprì gli occhi; e, visto Pietro, si drizzò a sedere.
41 Poi, datale una mano, la fece alzare; e, chiamati i santi e le vedove, la presentò viva.
42 Si seppe il fatto per tutta Joppe; e molti credettero nel Signore.