Atti degli apostoli

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[...]   Perciò il mio cuor si rallegra, e la mia lingua giubila; e anche il mio corpo riposerà sperando.   [...]

Atti degli apostoli: capitolo 2, versetto 26

Capitolo 4, versetto 19 - Capitolo 5, versetto 27

19 Ma Pietro e Giovanni risposero loro: «Giudicate voi stessi se sia giusto, dinanzi a Dio, l'ubbidire a voi anzi che a Dio!
20 Quanto a noi, non possiamo non parlare di quel ch'abbiamo visto e udito».
21 I giudici, minacciatili, li lasciarono andare, non trovando come punirli, a cagion del popolo che tutto glorificava Dio per l'accaduto.
22 L'uomo in cui s'era operato il miracolo della guarigione, aveva più di quarant'anni.
23 Intanto i rilasciati vennero ai propri fratelli, e riferirono tutto quel che i capi dei sacerdoti e gli anziani avevano detto.
24 E quelli, udito ciò, alzarono d'un sol cuore la voce a Dio, e dissero: «Signore, tu sei colui che hai fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi,
25 tu, mediante lo Spirito Santo, per bocca del padre nostro e tuo servo David, hai detto: - perché fremettero le genti, e i popoli han meditate cose vane?
26 I re della terra si presentarono, e i principi si son radunati insieme contro al Signore e contro al suo Cristo. -
27 E veramente, in questa città si sono radunati Erode e Ponzio Pilato, insieme co' Gentili e con tutto il popolo d'Israele, contro il santo tuo Figliuolo Gesù, che tu hai consacrato!
28 Essi han fatto quel che la tua mano e il tuo consiglio decretò si facesse.
29 E adesso, Signore, tieni presente le loro minacce, e concedi a' tuoi servi d'annunziar la tua parola con tutta franchezza,
30 mentre tu stendi la mano a risanare e operar segni e prodigi per mezzo del nome del santo tuo Figlio Gesù».
31 E dopo che ebbero pregato, il luogo dove erano adunati tremò; e furon tutti ripieni di Spirito Santo, e con fermezza annunziavano la parola di Dio.
Amore cristiano.
32 E la moltitudine de' credenti era un cuor solo e un'anima sola; né alcuno c'era che considerasse come suo quel che possedeva, ma avevan tutto in comune.
33 E gli apostoli con grande efficacia rendevan testimonianza della risurrezione di Gesù Cristo Signor nostro; e grazia abbondante era in tutti loro.
34 Or non c'era alcun indigente tra essi, perché tutti quelli che possedevan poderi e case, li vendevano, e portavano il prezzo delle cose vendute,
35 e lo mettevano a' piedi degli apostoli; poi si distribuiva a ciascuno, secondo il bisogno.
36 Così Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Barnaba (che vuol dir figlio di consolazione), levita, oriundo di Cipro,
37 aveva un campo: lo vendè, portò i denari, e li depose a' piedi degli apostoli.
Capitolo 5
Anania e Saffira.
1 - Ma un cert'uomo, di nome Anania, d'accordo con Saffira sua moglie, anche lui vendette un campo,
2 e, consapevole la moglie, si tenne per sé una parte del prezzo, portando il resto e deponendolo ai piedi degli apostoli.
3 Allora Pietro disse: «Anania, come mai Satana t'ha così preso il cuore che tu cerchi di mentire allo Spirito Santo con frodare una parte del prezzo del campo?
4 Se non lo vendevi, non restava tuo? E, venduto, non eri tu padrone? perché concepire un tal disegno? Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio».
5 Anania, a udir queste parole, cadde e spirò. E gran timore entrò in tutti che udirono.
La morte di Anania
6 E i giovani, levatisi, avvolsero il corpo, e lo portarono a seppellire.
7 Avvenne pertanto che, dopo circa tre ore, entra la moglie di lui, che nulla sapeva di quel che era avvenuto.
8 E Pietro le si rivolse: «Dimmi, donna, è vero che avete venduto il campo per il tal prezzo?». E quella: «Sì, per tal prezzo».
9 E Pietro a lei: «perché, dunque, vi siete accordati a tentar lo Spirito del Signore? Ecco stanno sulla porta i piedi di coloro che han sepolto tuo marito, e porteranno via anche te!».
10 In quell'istante ella cadde a' suoi piedi, e spirò. E que' giovani, entrati, la trovaron morta e la portarono a seppellire accanto a suo marito.
11 E gran paura ne venne a tutta la Chiesa, e a tutti quelli che udirono tali cose.
All'ombra di Pietro.
12 E si facevano per le mani degli apostoli molti segni e prodigi tra il popolo; e tutti, di pari sollecitudine si ritrovavano sotto il portico di Salomone.
13 Degli altri, poi, nessuno ardiva unirsi a loro; ma il popolo li magnificava.
14 E ogni giorno si vedeva crescere la moltitudine d'uomini e di donne che credevano al Signore:
15 tanto che portavan fuori nelle piazze gl'infermi su lettucci e strapunti, affinché, quando Pietro passava, almeno l'ombra sua ne coprisse qualcuno, e fossero liberati dalle loro infermità.
16 Accorreva pure molta gente dalle città vicine a Gerusalemme, portando de' malati e de' posseduti da spiriti immondi; e tutti eran guariti.
Prigionia e liberazione.
17 Or il sommo sacerdote e tutti i suoi partigiani (ch'erano la setta de' Sadducei), si levaron su, pieni di gelosia,
18 e misero le mani sopra gli apostoli, e li gettarono nella prigione pubblica.
19 Ma un angelo del Signore, di notte, aprì le porte della prigione, e, condottili fuori, disse loro:
20 «Andate, presentatevi nel tempio, annunciando al popolo tutte queste parole di vita».
21 Ed essi, ciò udito, entrarono allo spuntar dell'alba nel tempio, ponendosi a insegnare. Intanto, il sommo sacerdote e quei del suo partito, convocarono il Sinedrio e tutti gli anziani de' figli d'Israele, e mandarono alla prigione per farli condurre.
22 Ma le guardie, entrate nella prigione, non ve li trovarono; tornarono addietro e riferirono,
23 dicendo: «Abbiam trovato la prigione chiusa con tutta diligenza, e le guardie fuori, in piedi, alla porta; ma, quand'abbiamo aperto, dentro non c'era nessuno».
24 A udir tali parole il capitano del tempio e i capi dei sacerdoti rimasero perplessi sul conto di quelli, non sapendo che fosse successo.
25 Ed ecco si presenta uno che dice: «Badate, gli uomini che metteste in prigione, son già nel tempio ad ammaestrare il popolo!».
Ancora nel Sinedrio.
26 Allora il capitano del tempio corse con le sue guardie, e li menò via, senza usar violenza perché temevano d'esser lapidati dal popolo.
27 Avutili dunque a sé, li presentarono al Sinedrio; e il sommo sacerdote li ammonì,