Capitolo 9, versetto 32 - Capitolo 10, versetto 16
32
Or avvenne che Pietro, visitandoli tutti, giunse anche a' santi che abitavano in Lidda.
33
E lì trovò un uomo, chiamato Enea, che era paralitico e da otto anni giaceva nel suo lettuccio.
34
E Pietro gli disse: «Enea, il Signore
Gesù Cristo ti risana; alzati, e rifatti il letto!». E quello subito si alzò.
35
E tutti gli abitanti di Lidda e della campagna di Saron lo videro e si convertirono al Signore.
36
C'era poi nella terra di Joppe una cara discepola, chiamata Tabita, che tradotto significa Dorcade. Ella abbondava in buone opere e faceva molte limosine.
37
E avvenne, proprio in que' giorni, ch'ella ammalò e morì. E, dopo che l'ebbero lavata, la posero nella sala del pian di sopra.
38
E siccome Lidda era vicina a Joppe, i discepoli, udito che Pietro era lì,gli mandarono due uomini a pregarlo: «Non t'incresca venir sino a noi!».
39
Pietro si levò, e andò con essi; e, come fu giunto, lo menarono nella sala di sopra; e tutte le vedove gli furono attorno, piangendo, mostrandogli le vesti e i mantelli d'ogni genere che Dorcade faceva per esse.
40
Allora Pietro, fatti uscir tutti fuori, si mise in ginocchio e pregò: poi, rivoltosi alla morta, disse: «Tabita, alzati!». Ed ella aprì gli occhi; e, visto Pietro, si drizzò a sedere.
41
Poi, datale una mano, la fece alzare; e, chiamati i santi e le vedove, la presentò viva.
42
Si seppe il fatto per tutta Joppe; e molti credettero nel Signore.
43
E Pietro si fermò parecchi giorni in Joppe, in casa di un certo Simone, coiaio.
Capitolo 10
Il centurione Cornelio.
1
- E in Cesarea v'era un uomo, di nome Cornelio, centurione della coorte detta l'Italica;
2
pio e timorato di Dio, come tutta la sua famiglia, egli faceva molte limosine a' poveri e molte orazioni a Dio.
3
Egli ebbe una visione in sull'ora nona del giorno: chiaramente vide un angelo di Dio, che entrò da lui e gli disse: «Cornelio».
4
Ed egli, mirandolo fiso, tutto spaventato esclamò: «Che è, Signore?». E l'angelo disse: «Le tue preghiere e le tue limosine son salite a Dio, che se n'è ricordato.
5
Su, manda qualcuno a Joppe, e fa' chiamare un certo Simone, soprannominato Pietro;
6
egli dimora con un tal Simone, coiaio, che ha la casa presso il mare: egli ti dirà ciò che devi fare».
7
E come l'angelo che gli parlava se ne fu partito, Cornelio chiamò due de' suoi domestici e un soldato timorato di Dio, di quelli sottoposti a lui,
8
e, raccontata loro ogni cosa, li mandò a Joppe.
9
Il giorno seguente, mentre quelli erano in viaggio e s'avvicinavano alla città, Pietro salì sul terrazzo della casa, verso l'ora sesta, per pregare.
10
E sentendo fame, desiderava di prender cibo; e, mentre glielo preparavano, fu rapito in estasi;
11
e vide il cielo aperto e scenderne un oggetto simile a un gran lenzuolo, il quale tenuto per le quattro estremità, s'abbassava verso terra;
12
e dentro c'era ogni sorta di quadrupedi, rettili della terra e uccelli dell'aria.
13
E una voce gli disse: «Su, Pietro, uccidi e mangia!».
14
Ma Pietro rispose: «Non sia mai, Signore; io non ho mai mangiato nulla di profano e d'impuro».
15
E la voce disse ancora: «Quel che Dio ha purificato, tu non lo chiamar profano».
16
Questi seguì sino a tre volte, e, subito quell'oggetto fu ritirato in cielo.