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sino al giorno che fu assunto, dopo aver dato per mezzo dello Spirito Santo i suoi ordini agli apostoli che aveva eletti.
E come essi avevano ancora gli occhi fissi in cielo mentr'egli se ne andava, ecco due uomini in bianche vesti presentarsi,
«Fratelli; bisognava s'adempisse quel che lo Spirito Santo aveva predetto nella Scrittura per bocca di David, intorno a Giuda, il guidatore di quelli che presero Gesù.
Egli era de' nostri, egli aveva ricevuto la sorte dello stesso nostro ministero.
Ma egli, essendo profeta e sapendo che Dio gli aveva promesso con giuramento che farebbe sedere uno della sua progenie sul suo trono;
Ma tutti coloro che credevano erano insieme e avevano ogni lor cosa in comune.
Il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio de' padri nostri ha glorificato il suo figliuolo Gesù, che voi metteste in man di Pilato e rinnegaste in faccia a lui, mentr'egli aveva deciso di liberarlo.
Ma Dio ha così compiuto quel che per bocca di tutti i profeti aveva predetto: dover patire il suo Cristo.
Ma molti di coloro che avevano udito il discorso di Pietro, credettero; e il numero degli uomini aumentò a circa cinquemila.
L'uomo in cui s'era operato il miracolo della guarigione, aveva più di quarant'anni.
Intanto i rilasciati vennero ai propri fratelli, e riferirono tutto quel che i capi dei sacerdoti e gli anziani avevano detto.
E la moltitudine de' credenti era un cuor solo e un'anima sola; né alcuno c'era che considerasse come suo quel che possedeva, ma avevan tutto in comune.
aveva un campo: lo vendè, portò i denari, e li depose a' piedi degli apostoli.
E non gli diede ivi in possesso neppure la larghezza d'un piede, ma gli promise darne a lui il possesso ne' suoi discendenti dopo di lui; e questo glielo promise quand'egli non aveva ancora alcun figliuolo.
i quali tutti furon trasportati a Sichem, e posti nel sepolcro che Abramo aveva comprato a danaro da' figli di Emor in Sichem.
Ma come si avvicinava il tempo della promessa che Dio aveva fatto ad Abramo, il popolo crebbe e si moltiplicò in Egitto;
Guardate: questo Mosé, che avevan rinnegato dicendo: - Chi ti ha costituito capo e giudice? -, Dio lo mandò come capo e liberatore sotto la guida dell'angelo apparsogli nel roveto.
E in que' giorni fecero un vitello, offersero un sacrificio a codest'idolo, ed esultarono dell'opera che avevan fatta con le loro mani.
Il tabernacolo della testimonianza era co' padri nostri nel deserto, come Dio aveva ordinato parlando a Mosé, che lo facesse nella forma che gli fu data a vedere;
Gli davan retta, perché da lungo tempo li aveva fatti uscire di mente con le sue arti magiche.
Così la Chiesa per tutta la Giudea e la Galilea e la Samaria aveva pace, s'edificava e camminava nel timor del Signore, ed era ricolma della consolazione dello Spirito Santo.
E Pietro non aveva ancor finito di parlare, che lo Spirito Santo discese sopra tutti quelli che ascoltavano il discorso.
- Gli apostoli e i fratelli che erano per la Giudea, udirono che i Gentili avevano anch'essi ricevuto la parola di Dio.
Or proprio la notte precedente al giorno che Erode aveva stabilito di offrirlo al popolo, Pietro, legato con due catene, dormiva tra due soldati; e le sentinelle alla porta custodivano la prigione.
In quel medesimo istante, un angelo del Signore lo percosse, perché non aveva data a Dio la gloria; e morì roso da vermi.
E giunti a Salamina, annunziavano la parola di Dio nelle sinagoghe de' Giudei. Avevano anche Giovanni nel ministero.
Poi, traversata tutta l'isola sino a Pafo, trovarono un certo mago e falso profeta giudeo, che aveva nome Bar-Iesu,
Ora in Listri trovavasi un uomo infermo nei piedi, storpio sin dal seno materno, e che non aveva mai camminato.
Anch'egli udì Paolo che predicava, e che fissati in lui gli occhi e vedendo che aveva fede da esser guarito,
Allora la folla, visto quel che Paolo aveva fatto, alzò la voce, dicendo in lingua licaonica: «Gli dèi han preso forma umana, e son discesi fino a noi».
E dopo avere, con preghiere e digiuni, ordinato de' presbiteri per essi in ciascuna chiesa, li raccomandarono al Signore, nel quale avevano creduto.
e di lì fecero vela per Antiochia, donde erano stati affidati alla grazia di Dio per l'opera che avevano a compiere.
Al loro arrivo, adunarono la chiesa, e raccontarono le grandi cose che Dio aveva fatto con essi, e come aveva aperta ai Gentili la porta della fede.
Arrivati a Gerusalemme, furono accolti dalla chiesa, dagli apostoli e dagli anziani e riferirono le grandi cose che Dio aveva fatto con loro.
Siccome abbiamo inteso che alcuni de' nostri, a cui non avevamo dato alcun incarico, partendo vi han turbato co' loro discorsi, sconvolgendo gli animi vostri;
E, stati che vi furono un qualche tempo, s'accomiatarono da' fratelli e tornarono a quelli che li avevano inviati.
Accadde poi che, andando noi alla preghiera, ci venne incontro una serva che aveva lo spirito di Pitone. Costei procurava molto guadagno a' suoi padroni, facendo l'indovina.
- Poi passando per Anfipoli e per Apollonia, giunsero in Tessalonica, dove i Giudei avevano una sinagoga;
E avendo trovato un certo giudeo, di nome Aquila, oriundo del Ponto, venuto di fresco dall'Italia insieme con Priscilla sua moglie (perché Claudio aveva ordinato che tutti i giudei se n'andasssero da Roma), s'accostò a loro;
Paolo rimase là molti giorni ancora, e dopo, preso commiato da' fratelli, s'imbarcò per la Siria, con Priscilla ed Aquila, fattosi tagliare i capelli a Cenerea, perché aveva un voto.
Di poi, avuto l'idea di andare in Acaia, i fratelli, esortandolo, scrissero a' discepoli che lo accogliessero bene. E giunto là, fu di molto vantaggio a quelli che avevan creduto;
E anche alcuni de' girovaghi esorcisti giudei si provarono a invocare il nome del Signore Gesù sopra di quelli che avevano degli spiriti cattivi, dicendo: «Io vi scongiuro per quel Gesù predicato da Paolo».
Molti di quelli che avevan creduto, venivano a confessare e dichiarare i loro atti;
Noi intanto, entrati in nave, facemmo vela per Asson, a fin di riunirci con Paolo; poiché così aveva determinato, volendo egli fare quel viaggio per terra.
poiché Paolo aveva stabilito di passar oltre Efeso, a evitare d'esser trattenuto in Asia: gli premeva, se fosse possibile, di trovarsi a Gerusalemme per il giorno della Pentecoste.
addolorati sopra tutto per quella parola ch'egli aveva detta loro, che non vedrebbero più la sua faccia. E lo accompagnarono fino alla nave.
Egli aveva quattro figliuole vergini, che profetavano.
Paolo, dopo averli salutati, raccontò loro a una a una le cose che Dio aveva fatte per suo ministero tra' Gentili.
Essi, di fatto, avevano già visto andar con lui Trofimo d'Efeso per la città, e pensavano che Paolo l'avesse fatto entrare nel tempio.
Onde coloro che stavano per torturarlo si ritrassero subito da lui; e il tribuno stesso ebbe paura a saper ch'egli era cittadino Romano, perché l'aveva fatto legare.
Ed eran più di quaranta coloro che avevan fatta questa congiura.
Il tribuno licenziò il giovane, dopo avergli comandato di non dire ad alcuno che gli aveva palesato tali cose.
avevan solo contro di lui certe quistioni riguardanti la loro particolare superstizione e un certo Gesù morto, che Paolo affermava esser vivente.
Ma, siccome i marinai meditavano fuggir dalla nave, e avevan messo in mare un battello col pretesto di stendere le ancore, dalla prua,
Fattosi giorno, non riconoscevano la terra; ma scòrsero un certo seno che aveva spiaggia, e deliberarono di spingervi la nave, se venisse lor fatto.
Ma, avendo dato in una punta di terra che aveva il mare dai due lati, arenarono; e mentre la prua, affondatasi, stava immobile, la poppa si sfasciava sotto i colpi del mare.
In que' dintorni aveva i suoi poderi il principale dell'isola, di nome Publio, il quale ci accolse e ci ospitò tre giorni amorevolmente.
Visto questo, anche tutti quelli che avevano delle infermità nell'isola, vennero e furono guariti.
Dopo tre mesi c'imbarcammo sopra una nave alessandrina, che aveva svernato nell'isola e portava l'insegna dei Càstori.