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sia Giudei che proseliti, Cretesi e Arabi; noi tutti li udiamo parlare ne' nostri linguaggi delle grandezze di Dio!».
Il sole si cangerà in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il giorno grande e glorioso del Signore.
Ognuno era profondamente impressionato, perché molti prodigi e miracoli si facevano dagli apostoli in Gerusalemme, e si stava in gran timore.
E Pietro, vedendo la gran folla, parlò e disse: «Uomini Israeliti, perché vi meravigliate di questo? perché tenete gli occhi su di noi, come se di potenza e bontà nostra avessimo fatto sì che costui cammini?
E gli apostoli con grande efficacia rendevan testimonianza della risurrezione di Gesù Cristo Signor nostro; e grazia abbondante era in tutti loro.
Anania, a udir queste parole, cadde e spirò. E gran timore entrò in tutti che udirono.
E gran paura ne venne a tutta la Chiesa, e a tutti quelli che udirono tali cose.
Non è molto, e venne su Teoda, che si dava per un gran personaggio, e intorno a lui si raccolsero in quattrocento uomini. Egli fu ucciso, e tutti i suoi partigiani furono sbandati e ridotti a nulla.
E la parola di Dio si diffondeva sempre più, e il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente in Gerusalemme; e anche gran numero di sacerdoti ubbidiva alla fede.
Stefano poi, pieno di grazia e di fortezza, faceva prodigi e segni grandi tra il popolo;
Venne poi una carestia in tutto l'Egitto e in Canaan; la miseria era grande, e i nostri padri non trovavan di che vivere.
Ma avendo udito Giacobbe che in Egitto c'era del grano, vi mandò una prima volta i nostri padri.
Quelli, con grandi strida, si turaron gli orecchi, e tutti insieme gli si avventarono addosso;
Poi, caduto ginocchioni, gridò a gran voce: «Signore, non imputar loro questo peccato». E, detto questo, si addormentò nel Signore. E Saulo consentì alla morte di lui.
- Avvenne allora una gran persecuzione contro la chiesa di Gerusalemme: e tutti, salvo gli apostoli, furon dispersi per le contrade della Giudea e della Samaria.
Alcuni uomini pii portarono a seppellire Stefano, e fecero un gran pianto per lui.
e molti paralitici e molti zoppi furon guariti. Perciò, grande allegrezza era in quella città.
Ma nella medesima città c'era un uomo chiamato Simone, che già da tempo esercitava la magìa, seducendo la gente, spacciandosi per un grand'uomo.
Tutti, dal più piccolo al più grande, gli davano retta, dicendo: «Costui è la Potenza di Dio, quella chiamata Grande!».
E Simone stesso credette e, battezzato, non si staccava da Filippo; e, vedendo i miracoli e i grandi prodigi che seguivano, era fuori di sé per lo stupore.
e vide il cielo aperto e scenderne un oggetto simile a un gran lenzuolo, il quale tenuto per le quattro estremità, s'abbassava verso terra;
«Io ero nella città di Joppe, e stavo pregando, allorchè, rapito in estasi, ebbi una visione: vidi un oggetto simile a un gran lenzuolo, che, tenuto per le quattro estremità, scendeva giù dal cielo e veniva fino a me;
E la mano del Signore era con loro; e gran numero di gente, avendo creduto, si convertì al Signore.
ben era egli uomo di bontà, pieno di Spirito Santo e di fede. E nuova grande moltitudine fu aggiunta al Signore.
E per un anno intero rimasero insieme in quella Chiesa, e istruirono gran moltitudine; tanto che in Antiochia, per la prima volta i discepoli furon chiamati Cristiani.
e un di loro, chiamato Agabo, si levò, e, per virtù dello Spirito, predisse la gran fame che ci sarebbe stata per tutta la terra; e difatti ci fu, sotto Claudio.
Quand'ecco, sopraggiunse un angelo del Signore, facendo una gran luce nella cella; egli percosse il fianco di Pietro, e lo svegliò dicendo: «Presto, sta' su!». E le catene gli caddero da' polsi.
Or fattosi giorno, vi era grande scompiglio tra i soldati, su quel che fosse avvenuto di Pietro.
Il Dio del popolo d'Israele scelse i nostri padri e fece grande questo popolo nel tempo che dimorò nella terra d'Egitto, donde lo trasse con la potenza del suo braccio,
Ma i Giudei, vista la gran folla, furon ripieni di zelo, e, bestemmiando, contradicevano alle cose dette da Paolo.
- E anche in Iconio avvenne che essi entrarono insieme nella sinagoga de' Giudei, e parlarono in maniera che una gran moltitudine di Giudei e di Greci credette.
Al loro arrivo, adunarono la chiesa, e raccontarono le grandi cose che Dio aveva fatto con essi, e come aveva aperta ai Gentili la porta della fede.
Essi dunque, fatti accompagnare dalla chiesa, traversarono la Fenicia e la Samaria, narrando la conversione de' Gentili cagionando grande allegrezza a tutti i fratelli.
Arrivati a Gerusalemme, furono accolti dalla chiesa, dagli apostoli e dagli anziani e riferirono le grandi cose che Dio aveva fatto con loro.
Quelli la lessero, e si rallegrarono della gran consolazione.
A un tratto, s'avvertì un gran terremoto; tanto che la prigione ne fu scossa tutta; e le porte si spalancarono, e le catene di tutti si sciolsero.
E alcuni di loro credettero, e s'unirono a Paolo e Sila; come pur fecero un gran numero di proseliti e di Gentili e non poche donne nobili.
perché io son teco, e nessuno giungerà a farti del male: io ho un gran popolo in questa città».
Con grande franchezza egli cominciò a parlare nella sinagoga; e Aquila e Priscilla, dopo averlo udito, lo presero con loro e gli esposero con maggior precisione la dottrina del Signore.
perché con gran forza convinceva pubblicamente i Giudei, dimostrando con le Scritture che Gesù è il Cristo.
Un argentiere di nome Demetrio faceva tempietti di Diana in argento, e procurava gran guadagno agli operai.
Onde non solo c'è pericolo che la nostra industria cada in discredito, ma che anche il tempio di Diana, la gran dea, non conti più nulla, e sia spogliata della sua maestà colei che tutta l'Asia e tutto il mondo adorano».
A udir tali parole, s'accesero tutti d'ira, e cominciarono a gridare: «Grande è la Diana degli Efesini!».
Ma quando l'ebbero riconosciuto per giudeo, tutti, a una voce, e per quasi due ore, ripresero a gridare: «Grande è la Diana degli Efesini!».
Allora il segretario, riuscendo ad acquietare la folla, disse: «Uomini Efesini, chi è fra gli uomini che non sappia come la città di Efeso è adoratrice della grande Diana, prole di Giove?
e il pianto di tutti fu grande; tutti poi, gettatisi al collo di Paolo, lo baciavano,
Che fare? Certo, sapranno che sei arrivato; e si riuniranno in gran numero.
E avendo colui acconsentito, Paolo, ritto in piè sulla scalinata, fece segno con la mano al popolo, e, fattosi gran silenzio, parlò loro in lingua ebraica così:
Or mentre io ero in cammino, già vicino a Damasco, sul mezzogiorno, d'un subito mi sfolgorò d'intorno una gran luce dal cielo.
Il tribuno osservò: «A me questa cittadinanza è costata una gran somma!». E Paolo: «Io, invece, l'ho dalla nascita».
E si fece un gran vociare. Alcuni del partito de' Farisei si levaron su a protestare, gridando: «Noi non troviamo alcun male in quest'uomo; e se uno spirito o un angelo gli avesse parlato?».
Ma il tribuno Lisia, sopraggiunto, lo strappò con grande violenza dalle nostre mani,
Il giorno appresso, Agrippa e Berenice vennero in gran pompa, e, entrati nella sala d'udienza coi tribuni e co' notabili della città, Paolo, per ordine di Festo, fu menato innanzi.
conoscono da gran tempo, se pur vogliono renderne testimonianza, ch'io son vissuto a principio da Fariseo, secondo la più rigida setta della nostra religione.
Ma, confortato dall'aiuto di Dio, l'ho durata sino ad oggi, rendendo la mia testimonianza davanti a piccoli e a grandi, senz'aggiungere nulla a quello che i Profeti e Mosè, han detto dover succedere:
e costeggiando con gran difficoltà, venimmo a un certo luogo, chiamato Beiporti, vicino a cui era la città di Talassa.
dicendo: «Uomini, io vedo che la navigazione riuscirà di danno e perdita grande, non solo del carico e della nave, ma anche delle nostre vite».
Così, correndo sotto un'isola chiamata Cauda, riuscimmo con gran difficoltà ad assicurarci della scialuppa.
Di fatto, acceso un gran fuoco, ci ristorarono tutti dalla pioggia che cadeva e dal freddo.
Tutti ci fecero grandi onori; e quando si fu sul partire, ci fornirono delle cose necessarie.
E detto questo, i Giudei partirono da lui, avendo gran quistioni tra loro.
El sol se convertirá en tinieblas, y la luna en sangre, antes de que llegue el Día grande del Señor.
Los apóstoles daban testimonio con gran poder de la resurrección del Señor Jesús. Y gozaban todos de gran simpatía.
Al oír Ananías estas palabras, cayó y expiró. Y un gran temor se apoderó de cuantos lo oyeron.
Un gran temor se apoderó de toda la Iglesia y de todos cuantos oyeron esto.
Esteban, lleno de gracia y de poder, realizaba entre el pueblo grandes prodigios y señales.
Sobrevino entonces en todo Egipto y Canaán hambre y gran tribulación
Saulo aprobaba su muerte. Aquel día se desató una gran persecución contra la Iglesia de Jerusalén. Todos, a excepción de los apóstoles, se dispersaron por las regiones de Judea y Samaria.
Unos hombres piadosos sepultaron a Esteban e hicieron gran duelo por él.
pues de muchos posesos salían los espíritus inmundos dando grandes voces, y muchos paralíticos y cojos quedaron curados.
Y hubo una gran alegría en aquella ciudad.
En la ciudad había ya de tiempo atrás un hombre llamado Simón que practicaba la magia y tenía atónito al pueblo de Samaria y decía que él era algo grande.
Y todos, desde el menor hasta el mayor, le prestaban atención y decían: «Este es la Potencia de Dios llamada la Grande.»
y vio los cielos abiertos y que bajaba hacia la tierra una cosa así como un gran lienzo, atado por las cuatro puntas.
y en cuanto le encontró, le llevó a Antioquía. Estuvieron juntos durante un año entero en la Iglesia y adoctrinaron a una gran muchedumbre. En Antioquía fue donde, por primera vez, los discípulos recibieron el nombre de «cristianos».
Uno de ellos, llamado Agabo, movido por el Espíritu, se levantó y profetizó que vendría una gran hambre sobre toda la tierrra, la que hubo en tiempo de Claudio.
El Dios de este pueblo, Israel, eligió a nuestros padres, engrandeció al pueblo durante su destierro en la tierra de Egipto y los sacó con su brazo extendido.
En Iconio, entraron del mismo modo en la sinagoga de los judíos y hablaron de tal manera que gran multitud de judíos y griegos abrazaron la fe.
Ellos, pues, enviados por la Iglesia, atravesaron Fenicia y Samaria, contando la conversión de los gentiles y produciendo gran alegría en todos los hermanos.
Algunos de ellos se convencieron y se unieron a Pablo y Silas así como una gran multitud de los que adoraban a Dios y de griegos y no pocas de las mujeres principales.
Queriendo él pasar a Acaya, los hermanos le animaron a ello y escribieron a los discípulos para que le recibieran. Una vez allí fue de gran provecho, con el auxilio de la gracia, a los que habían creído
Y esto no solamente trae el peligro de que nuestra profesión caiga en descrédito, sino también de que el templo de la gran diosa Artemisa sea tenido en nada y venga a ser despojada de su grandeza aquella a quien adora toda el Asia y toda la tierra.»
Al oír esto, llenos de furor se pusieron a gritar: «¡Grande es la Artemisa de los efesios!»
Unos gritaban una cosa y otros otra. Había gran confusión en la asamblea y la mayoría no sabía por qué se habían reunido.
Pero al conocer que era judío, todos a una voz se pusieron a gritar durante casi dos horas: «¡Grande es la Artemisa de los efesios!»
Cuando el magistrado logró calmar a la gente, dijo: «Efesios, ¿quién hay que no sepa que la ciudad de los efesios es la guardiana del templo de la gran Artemisa y de su estatua caída del cielo?
Se lo permitió. Pablo, de pie sobre las escaleras, pidió con la mano silencio al pueblo. Y haciéndose un gran silencio, les dirigió la palabra en lengua hebrea.
«Pero yendo de camino, estando ya cerca de Damasco, hacia el mediodía, me envolvió de repente una gran luz venida del cielo
Se levantó, pues, un gran griterío. Se pusieron en pie algunos escribas del partido de los fariseos y se oponían diciendo: «Nosotros no hallamos nada malo en este hombre. ¿Y si acaso le habló algún espíritu o un ángel?»
Al día siguiente vinieron Agripa y Berenice con gran ostentación y entraron en la sala de audiencia, junto con los tribunos y los personajes de más categoría de la ciudad. A una orden de Festo, trajeron a Pablo.
Con el auxilio de Dios hasta el presente me he mantenido firme dando testimonio a pequeños y grandes sin decir cosa que esté fuera de lo que los profetas y el mismo Moisés dijeron que había de suceder:
«Amigos, veo que la navegación va a traer gran peligro y grave daño no sólo para el cargamento y la nave, sino también para nuestras propias personas.»
Le soleil se changera en ténèbres,
"et la lune en sang,"
"avant l’arrivée du jour du Seigneur,"
"de ce jour grand et glorieux."
Car la promesse est pour vous, pour vos enfants, et pour tous ceux qui sont au loin, en aussi grand nombre que le Seigneur notre Dieu les appellera.
Les apôtres rendaient avec beaucoup de force témoignage de la résurrection du Seigneur Jésus. Et une grande grâce reposait sur eux tous.
Ananias, entendant ces paroles, tomba, et expira. Une grande crainte saisit tous les auditeurs.
Une grande crainte s’empara de toute l’assemblée et de tous ceux qui apprirent ces choses.
La parole de Dieu se répandait de plus en plus, le nombre des disciples augmentait beaucoup à Jérusalem, et une grande foule de sacrificateurs obéissaient à la foi.
Étienne, plein de grâce et de puissance, faisait des prodiges et de grands miracles parmi le peuple.
Il survint une famine dans tout le pays d’Égypte, et dans celui de Canaan. La détresse était grande, et nos pères ne trouvaient pas de quoi se nourrir.
Ils poussèrent alors de grands cris, en se bouchant les oreilles, et ils se précipitèrent tous ensemble sur lui,
Saul avait approuvé le meurtre d’Étienne. Il y eut, ce jour-là, une grande persécution contre l’Église de Jérusalem
Des hommes pieux ensevelirent Étienne, et le pleurèrent à grand bruit.
Car des esprits impurs sortirent de plusieurs démoniaques, en poussant de grands cris, et beaucoup de paralytiques et de boiteux furent guéris.
Et il y eut une grande joie dans cette ville.
Tous, depuis le plus petit jusqu’au plus grand, l’écoutaient attentivement, et disaient : Celui-ci est la puissance de Dieu, celle qui s’appelle la grande.
Simon lui-même crut, et, après avoir été baptisé, il ne quittait plus Philippe, et il voyait avec étonnement les miracles et les grands prodiges qui s’opéraient.
Il vit le ciel ouvert, et un objet semblable à une grande nappe attachée par les quatre coins, qui descendait et s’abaissait vers la terre,
Il dit : J’étais dans la ville de Joppé, et, pendant que je priais, je tombai en extase et j’eus une vision : un objet, semblable à une grande nappe attachée par les quatre coins, descendait du ciel et vint jusqu’à moi.
La main du Seigneur était avec eux, et un grand nombre de personnes crurent et se convertirent au Seigneur.
L’un d’eux, nommé Agabus, se leva, et annonça par l’Esprit qu’il y aurait une grande famine sur toute la terre. Elle arriva, en effet, sous Claude.
Quand il fit jour, les soldats furent dans une grande agitation, pour savoir ce que Pierre était devenu.
À Icone, Paul et Barnabas entrèrent ensemble dans la synagogue des Juifs, et ils parlèrent de telle manière qu’une grande multitude de Juifs et de Grecs crurent.
Après avoir été accompagnés par l’Église, ils poursuivirent leur route à travers la Phénicie et la Samarie, racontant la conversion des païens, et ils causèrent une grande joie à tous les frères.
Une grande discussion s’étant engagée, Pierre se leva, et leur dit : Hommes frères, vous savez que dès longtemps Dieu a fait un choix parmi vous, afin que, par ma bouche, les païens entendissent la parole de l’Évangile et qu’ils crussent.
Comme nous allions au lieu de prière, une servante qui avait un esprit de Python, et qui, en devinant, procurait un grand profit à ses maîtres, vint au-devant de nous,
Tout à coup il se fit un grand tremblement de terre, en sorte que les fondements de la prison furent ébranlés
Quelques-uns d’entre eux furent persuadés, et se joignirent à Paul et à Silas, ainsi qu’une grande multitude de Grecs craignant Dieu, et beaucoup de femmes de qualité.
Il survint, à cette époque, un grand trouble au sujet de la voie du Seigneur.
Ces paroles les ayant remplis de colère, ils se mirent à crier : Grande est la Diane des Éphésiens !
Mais quand ils reconnurent qu’il était Juif, tous d’une seule voix crièrent pendant près de deux heures : Grande est la Diane des Éphésiens !
Cependant le secrétaire, ayant apaisé la foule, dit : Hommes Éphésiens, quel est celui qui ignore que la ville d’Éphèse est la gardienne du temple de la grande Diane et de son simulacre tombé du ciel ?
Le jeune homme fut ramené vivant, et ce fut le sujet d’une grande consolation.
Comme j’étais en chemin, et que j’approchais de Damas, tout à coup, vers midi, une grande lumière venant du ciel resplendit autour de moi.
Il y eut une grande clameur, et quelques scribes du parti des pharisiens, s’étant levés, engagèrent un vif débat, et dirent : Nous ne trouvons aucun mal en cet homme
mais le tribun Lysias étant survenu, l’a arraché de nos mains avec une grande violence,
Le lendemain donc, Agrippa et Bérénice vinrent en grande pompe, et entrèrent dans le lieu de l’audience avec les tribuns et les principaux de la ville. Sur l’ordre de Festus, Paul fut amené.
Mais, grâce au secours de Dieu, j’ai subsisté jusqu’à ce jour, rendant témoignage devant les petits et les grands, sans m’écarter en rien de ce que les prophètes et Moïse ont déclaré devoir arriver,
Comme il parlait ainsi pour sa justification, Festus dit à haute voix : Tu es fou, Paul ! Ton grand savoir te fait déraisonner.
On nous rendit de grands honneurs, et, à notre départ, on nous fournit les choses dont nous avions besoin.
But you denied the Holy and Righteous One, and asked for a murderer to be granted to you,
Now, Lord, look at their threats, and grant to your servants to speak your word with all boldness,
When they heard these things, they held their peace, and glorified God, saying, “Then God has also granted to the Gentiles repentance to life!”
Therefore they stayed there a long time, speaking boldly in the Lord, who testified to the word of his grace, granting signs and wonders to be done by their hands.
saying, ‘Don’t be afraid, Paul. You must stand before Caesar. Behold, God has granted you all those who sail with you.’
Cretenses e árabes, todos nós temos ouvido em nossas próprias línguas falar das grandezas de Deus.
O sol se converterá em trevas, E a lua em sangue, Antes de chegar o grande e glorioso dia do Senhor
E os apóstolos davam, com grande poder, testemunho da ressurreição do Senhor Jesus, e em todos eles havia abundante graça.
E Ananias, ouvindo estas palavras, caiu e expirou. E um grande temor veio sobre todos os que isto ouviram.
E houve um grande temor em toda a igreja, e em todos os que ouviram estas coisas.
E crescia a palavra de Deus, e em Jerusalém se multiplicava muito o número dos discípulos, e grande parte dos sacerdotes obedecia à fé.
E Estêvão, cheio de fé e de poder, fazia prodígios e grandes sinais entre o povo.
Sobreveio então a todo o país do Egito e de Canaã fome e grande tribulação
Mas eles gritaram com grande voz, taparam os seus ouvidos, e arremeteram unânimes contra ele.
E, pondo-se de joelhos, clamou com grande voz: Senhor, não lhes imputes este pecado. E, tendo dito isto, adormeceu.
E também Saulo consentiu na morte dele. E fez-se naquele dia uma grande perseguição contra a igreja que estava em Jerusalém
E uns homens piedosos foram enterrar Estêvão, e fizeram sobre ele grande pranto.
E havia grande alegria naquela cidade.
E estava ali um certo homem, chamado Simão, que anteriormente exercera naquela cidade a arte mágica, e tinha iludido o povo de Samaria, dizendo que era uma grande personagem
Ao qual todos atendiam, desde o menor até ao maior, dizendo: Este é a grande virtude de Deus.
E viu o céu aberto, e que descia um vaso, como se fosse um grande lençol atado pelas quatro pontas, e vindo para a terra.
E, levantando-se um deles, por nome Ágabo, dava a entender pelo Espírito, que haveria uma grande fome em todo o mundo, e isso aconteceu no tempo de Cláudio César.
E aconteceu que em Icônico entraram juntos na sinagoga dos judeus, e falaram de tal modo que creu uma grande multidão, não só de judeus mas de gregos.
E, quando chegaram e reuniram a igreja, relataram quão grandes coisas Deus fizera por eles, e como abrira aos gentios a porta da fé.
E, quando chegaram a Jerusalém, foram recebidos pela igreja e pelos apóstolos e anciãos, e lhes anunciaram quão grandes coisas Deus tinha feito com eles.
E, havendo grande contenda, levantou-se Pedro e disse-lhes: Homens irmãos, bem sabeis que já há muito tempo Deus me elegeu dentre nós, para que os gentios ouvissem da minha boca a palavra do evangelho, e cressem.
Então toda a multidão se calou e escutava a Barnabé e a Paulo, que contavam quão grandes sinais e prodígios Deus havia feito por meio deles entre os gentios.
E aconteceu que, indo nós à oração, nos saiu ao encontro uma jovem, que tinha espírito de adivinhação, a qual, adivinhando, dava grande lucro aos seus senhores.
E de repente sobreveio um tão grande terremoto, que os alicerces do cárcere se moveram, e logo se abriram todas as portas, e foram soltas as prisões de todos.
Mas Paulo clamou com grande voz, dizendo: Não te faças nenhum mal, que todos aqui estamos.
Porque com grande veemência, convencia publicamente os judeus, mostrando pelas Escrituras que Jesus era o Cristo.
E bem vedes e ouvis que não só em Éfeso, mas até quase em toda a Ásia, este Paulo tem convencido e afastado uma grande multidão, dizendo que não são deuses os que se fazem com as mãos.
E não somente há o perigo de que a nossa profissão caia em descrédito, mas também de que o próprio templo da grande deusa Diana seja estimado em nada, vindo a ser destruída a majestade daquela que toda a Ásia e o mundo veneram.
E, ouvindo-o, encheram-se de ira, e clamaram, dizendo: Grande é a Diana dos efésios.
Mas quando conheceram que era judeu, todos unanimemente levantaram a voz, clamando por espaço de quase duas horas: Grande é a Diana dos efésios.
Então o escrivão da cidade, tendo apaziguado a multidão, disse: Homens efésios, qual é o homem que não sabe que a cidade dos efésios é a guardadora do templo da grande deusa Diana, e da imagem que desceu de Júpiter?
E levantou-se um grande pranto entre todos e, lançando-se ao pescoço de Paulo, o beijavam,
E alvoroçou-se toda a cidade, e houve grande concurso de povo
Ora, aconteceu que, indo eu já de caminho, e chegando perto de Damasco, quase ao meio-dia, de repente me rodeou uma grande luz do céu.
E respondeu o tribuno: Eu com grande soma de dinheiro alcancei este direito de cidadão. Paulo disse: Mas eu o sou de nascimento.
E originou-se um grande clamor
E, havendo grande dissensão, o tribuno, temendo que Paulo fosse despedaçado por eles, mandou descer a soldadesca, para que o tirassem do meio deles, e o levassem para a fortaleza.
Mas, sobrevindo o tribuno Lísias, no-lo tirou de entre as mãos com grande violência,
Mas, alcançando socorro de Deus, ainda até ao dia de hoje permaneço dando testemunho tanto a pequenos como a grandes, não dizendo nada mais do que o que os profetas e Moisés disseram que devia acontecer,
E, havendo ele dito estas palavras, partiram os judeus, tendo entre si grande contenda.